Come riconoscere una rottura dei legamenti crociati del ginocchio
La rottura dei legamenti crociati è una lesione causata da un trauma e interessa soprattutto gli atleti e le persone che praticano sport: calciatori, sciatori, giocatori di rugby ed altri sport di contatto.
Nel nostro corpo sono presenti due legamenti crociati per ogni ginocchio: il legamento crociato anteriore (LCA) ed il legamento crociato posteriore (LCP), fra i due, quello più soggetto a lesione è il legamento crociato anteriore.
Colpi diretti o traumi senza contatto: le principali cause di rottura del legamento crociato
Una rottura al crociato può verificarsi a causa di un colpo diretto o perché si è mantenuta troppo a lungo una posizione scorretta del ginocchio. Nel caso degli atleti, la lesione può comparire anche in seguito a bruschi cambi di direzione o quando il paziente è atterrato malamente dopo un salto.
Ginocchio che cede, versamento, dolore, incapacità di movimento: ecco come si manifesta una rottura LC
Di solito la rottura del legamento crociato si manifesta con dolore e con la comparsa di un versamento importante. Inoltre il paziente trova estremamente difficile muovere l’articolazione. Nei primi giorni il gonfiore e il dolore aumentano di intensità, poi a poco a poco si riducono. Una volta che il dolore acuto si è attenuato (di solito dopo 2/3 settimane dal trauma), se non sono presenti lesioni associate, il paziente riesce a muovere il ginocchio con più facilità, ma continua ad avvertire che l’articolazione è instabile e sente di non poter più continuare a praticare sport.
Ecco i segnali che possono indicare la presenza di una lesione al crociato, riassunti in un’infografica:
La diagnosi dell’Ortopedico serve a stabilire se si è in presenza di una lesione e a definire quale legamento crociato è stato colpito: LCA o LCP?
Già di fronte ai primi sintomi è consigliabile che il paziente si rivolga al più presto ad un Chirurgo Ortopedico, che potrà diagnosticare innanzitutto se è presente una lesione LCP o LCA. Infatti, mentre il legamento crociato posteriore può guarire, quello anteriore non può farlo. Questo perché il crociato posteriore è più vascolarizzato e quindi può cicatrizzare, mentre una lesione al crociato anteriore provoca la rottura dell’arteria che nutre il legamento, impedendo la guarigione spontanea.
Se durante la visita il medico sospetta che ci sia una rottura, il primo esame che richiederà sarà la risonanza magnetica, per verificare che sia presente un’interruzione parziale o totale dei fasci legamentosi ed eventuali lesioni associate. Perché l’esame sia chiaro e l’eventuale lesione evidente, bisogna aspettare che il gonfiore si attenui.
Come si cura un legamento crociato anteriore rotto? L’intervento chirurgico è sempre necessario?
Il crociato anteriore, a differenza del posteriore, non può guarire, quindi non c’è bisogno di intervenire rapidamente per curarlo. Basta immobilizzare il ginocchio per qualche giorno, finché il gonfiore e il dolore non sono diminuiti, poi, a poco a poco, il paziente potrà riprendere la vita di tutti i giorni. Purtroppo, una volta che il crociato anteriore si è rotto, l’articolazione degenera in modo irreversibile finché non insorge un’artrosi del ginocchio.
L’intervento di chirurgia artroscopica ricostruttiva serve appunto a ricostruire il legamento crociato anteriore lesionato.
La ricostruzione del LCA è necessaria nei giovani, perché possano riprendere la normale vita sociale e sportiva, ma anche per prevenire l’artrosi ed ulteriori distorsioni, che potrebbero causare nuovi danni alle altre strutture interne del ginocchio ed in particolare della cartilagine. Nell’anziano, quindi nelle persone oltre i 60 anni, l’operazione è indicata in relazione alle richieste funzionali del paziente ed in caso di marcata instabilità.
E’ preferibile ricostruire il legamento crociato anteriore a “ginocchio fresco”, quindi a distanza di 2-3 mesi dal trauma, per ridurre il rischio di complicanze post-operatorie. La ricostruzione “in acuto” è possibile, invece, se il paziente è uno sportivo professionista o in caso di lesioni parziali.
Nel caso in cui il paziente sia candidato all’intervento, prima dell’operazione, è importante che segua un programma che potenzi il quadricipite. Così, una volta ricostruito il crociato, la riabilitazione sarà più rapida.
La riabilitazione post-operatoria prevede l’uso di stampelle e di un tutore articolato per 14 giorni, poi carico progressivamente completo e rinforzo muscolare. Dopo 21 giorni il paziente potrà praticare nuoto e cyclette, mentre dovrà attendere almeno 6 mesi per riprendere sport ad alta energia (calcio, basket, rugby…).
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Immagini: Pixabay
Infografica realizzata con Canva