Come riconoscere una rottura del menisco
La rottura del menisco può essere causata da un trauma o da una malattia, la meniscopatia degenerativa. La lesione traumatica è tipica dei giovani sportivi ed interessa soprattutto il menisco mediale: è infatti un classico infortunio da sport di contatto. La lesione dovuta alla malattia, invece, è tipica dei pazienti anziani. A seconda della causa che provoca la rottura, i sintomi sono diversi: ecco come riconoscere la lesione e cosa fare per evitare ulteriori danni all’articolazione.
Sintomi della frattura di origine traumatica: dolore, versamento, difficoltà nel movimento
Se durante una partita di calcetto o sciando, o in generale mentre si pratica un’attività di contatto, il ginocchio subisce una distorsione che provoca dolore, gonfiore e scarsa mobilità, è molto probabile che il menisco si sia rotto.
E’ importante che il paziente venga visitato il prima possibile perché, se la frattura ha causato la dislocazione di una porzione del menisco, bloccando l’articolazione, e questa non si sblocca spontaneamente entro qualche ora, è necessario intervenire chirurgicamente con urgenza.
Se invece il ginocchio non è bloccato, la lesione è meno grave. I sintomi diminuiscono nell’arco di una ventina di giorni, ma si riacutizzano facendo alcuni movimenti, di solito quando si piega al massimo il ginocchio.
Sintomi della meniscopatia degenerativa: dolore quando si è affaticati e quando si flette al massimo il ginocchio
In questo caso, invece, riconoscere una lesione del menisco è più difficile. Infatti, a differenza della rottura traumatica, i sintomi della frattura causata da meniscopatia degenerativa non sono particolarmente eclatanti. Il paziente sente dolore quando piega al massimo il ginocchio e dopo averlo sforzato, ma è raro che l’articolazione si gonfi. I pazienti più colpiti sono gli anziani, quindi spesso questa patologia viene confusa con gli esordi di un’altra malattia comune dell’età avanzata, l’artrosi del ginocchio.
Cosa fare se si sospetta una rottura del menisco?
Sicuramente prenotare al più presto una visita con un chirurgo ortopedico, per verificare se è presente una lesione: se il medico sospetta una frattura, prescriverà una risonanza magnetica. La visita è molto importante per scongiurare un blocco dell’articolazione, che, come abbiamo visto, se non si risolve da solo in breve tempo, può essere curato solo con un intervento chirurgico urgente.
Tuttavia, a parte questa condizione, che va affrontata subito, è bene sapere che un menisco rotto non ha la capacità di ripararsi, quindi, non può guarire.
Il menisco rotto non si ripara, ma se la lesione è traumatica si può regolarizzare in artroscopia
I menischi sono due per ogni ginocchio: menisco mediale (o interno), che ha la forma della lettera C ed il menisco laterale (o esterno), che ha la forma della lettera O. Sono strutture in fibrocartilagine praticamente prive di vasi sanguigni.
Sono i vasi sanguigni a far sì che sia possibile attivare la rigenerazione dei tessuti in caso di lesione e questa è la ragione per cui un menisco rotto non ha capacità di auto-rigenerazione.
Tuttavia, se la frattura al menisco è di tipo traumatico e se il ginocchio, prima del trauma, era sano, si può ricorrere ad un intervento chirurgico di regolarizzazione che avviene a cielo chiuso, cioè in artroscopia.
Per approfondire: Rottura o lesione del menisco: cos’è e come intervenire
Invece, se la lesione non è grave, il paziente conduce una vita sedentaria e non sforza in modo particolare il ginocchio, può essere sufficiente seguire un programma di riabilitazione. Quando quest’ultimo non dà i risultati sperati, però, è probabile che l’intervento sia necessario.
Quali sono i tempi di recupero dopo l’artroscopia per regolarizzare una frattura del menisco?
Dipende dal tipo di lesione e dal paziente. Se si tratta di una persona giovane che pratica sport in modo intenso, i tempi di recupero dovrebbero essere abbastanza brevi (circa 20 giorni dall’intervento), soprattutto se il menisco colpito è quello mediale. La lesione al menisco laterale, invece, richiede più tempo. Per la ripresa delle attività sportive, di solito, sono sufficienti circa 30 giorni dall’intervento.
Il rientro al lavoro è quasi immediato (uno o due giorni dall’operazione) se il paziente svolge un’attività sedentaria, mentre servono circa 10 giorni di riposo per i lavori fisicamente impegnativi.
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