PatologieOrtopediche.net
  • Paolo Trentani
  • Patologie
    • Anca
      • Dolore all’anca
      • Coxatrosi o artrosi degenerativa dell’anca
      • Displasia congenita dell’anca
      • Osteonecrosi della testa del femore
    • Ginocchio
      • Dolore al ginocchio
      • Gonartrosi o artrosi del ginocchio
      • Instabilità femoro rotulea
      • Lesione del legamento crociato
      • Necrosi avascolare o osteonecrosi
      • Patologia della cartilagine del ginocchio
      • Rottura o lesione del menisco
    • Mano e Gomito
      • Dolore alla mano e al polso
      • Cisti tendinee e artrogene
      • Dito a scatto
      • Morbo di Dupuytren
      • Neuropatie da intrappolamento
      • Sindrome del Tunnel Carpale
      • Sindrome del tunnel cubitale del gomito
      • Tenosinovite De Quervain
    • Caviglia
      • Dolore alla caviglia
      • Artrosi
    • Piede
      • Dolore al piede
      • Artrosi
      • Dito a martello
      • Alluce valgo
      • Piede piatto nel bambino
      • Piede piatto nell’adulto
    • Spalla
      • Dolore alla spalla
      • Sindrome del conflitto acromiale
      • Tendinopatia della cuffia dei rotatori
  • Interventi
    • Anca
      • Cellule mesenchimali e anca: trattamenti biologici di cartilagine
      • Cellule mononucleate da sangue periferico nella cura dell’anca
      • Core decompression della testa femorale
      • Infiltrazioni di acido ialuronico nella cura dell’anca
      • Intervento di protesi d’anca: quando è necessario
      • Intervento di revisione della protesi d’anca
    • Ginocchio
      • Artrodesi del ginocchio o fusione articolare del ginocchio
      • Artroscopia del ginocchio: cura di lesioni a menisco e crociati
      • Cellule mesenchimali per curare la cartilagine del ginocchio
      • Cellule mononucleate da sangue periferico per la cura del ginocchio
      • Core decompression per la cura della necrosi ossea del ginocchio
      • Infiltrazioni di acido ialuronico per la cura del ginocchio
      • Protesi del ginocchio: chirurgia protesica di primo impianto
      • Revisione protesi di ginocchio: come e quando intervenire
      • Ricostruzione biologica del legamento crociato anteriore
    • Mano e Gomito
      • Chirurgia mano, polso, gomito: neurolisi e tenolisi
    • Caviglia
      • Artrodesi di caviglia
    • Piede
      • Chirurgia percutanea mininvasiva del piede
      • Endortesi per la cura del piede piatto
      • Triplice artrodesi del piede: cos’è?
    • Spalla
      • Infiltrazioni di acido ialuronico nella cura della spalla
      • Iniezioni di cellule mononucleate da sangue periferico nella spalla
  • Pazienti
  • News
  • Contatti
  • Prenota una visita
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Facebook
Sei in: Home1 / Interventi al piede2 / Triplice artrodesi del piede: cos’è?

Triplice artrodesi del piede: cos’è?

L’artrodesi del piede, nota anche come anchilosi chirurgica o fusione articolare, è un intervento chirurgico che porta alla fusione degli elementi ossei che compongono il piede. In seguito a questo intervento l’articolazione da mobile diventa semimobile o statica. L’obiettivo è la riduzione del dolore per permettere al paziente di tornare ad una vita normale. Quando la fusione interessa più articolazioni si parla di triplice artrodesi, perché vengono fuse insieme tre articolazioni: sottoastragalica, astragalo-scafoidea, calcaneo-cuboidea.

In quali casi è consigliabile?

Questa operazione è utile nella cura dell’artrosi degenerativa del piede e dell’artrite reumatoide.

Se l’artrosi è limitata ad una sola zona dell’articolazione, è sufficiente un’artrodesi localizzata, se invece interessa più articolazioni è consigliabile un intervento di triplice artrodesi.

L’intervento di triplice artrodesi è molto impegnativo e prevede un lungo periodo di convalescenza.

Si consiglia come “trattamento di salvataggio” in pazienti anziani con deformità stabile e sintomatica oppure per trattare un’instabilità invalidante che non risponde a nessun altro tipo di trattamento.

E’ importante che il paziente candidato all’intervento abbia una buona circolazione del sangue, per evitare complicanze.

Dopo l’operazione di fusione articolare, che avviene a cielo aperto SI, il paziente non può caricare sul piede e deve tenere uno splint (tutore) per ALMENO 30 giorni.

Dopo due settimane dall’intervento vengono rimossi i punti di sutura. Se dopo 30 GG le radiografie dimostrano che si sta compiendo la fusione, può usare uno stivaletto da carico da portare per 8/10 settimane.

L’arto resta immobilizzato finché le radiografie non mostrano un completamento della fusione, che di solito avviene dopo 8-10 settimane, ma il paziente deve continuare a portare il gesso finché non raggiunge una fusione completa.

I rischi dell’operazione

Quando il chirurgo ortopedico ottiene un buon allineamento, i sintomi dolorosi migliorano molto, anche se la parte posteriore del piede resta immobile. E’ comunque possibile che i sintomi non scompaiano del tutto e che si sviluppi un’artrosi secondaria.

L’operazione può inoltre avere complicanze multiple. Quella più importante è il malallineamento della fusione: quando la fusione articolare non riesce perfettamente, la forza a carico dell’area tibio-tarsica può aumentare molto, con conseguente sovraccarico del piede e dolore.

Può verificarsi un’instabilità che genera un’artrosi secondaria del piede, che va quindi trattata chirurgicamente con un intervento di revisione.

Condividi questo articolo
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su WhatsApp
  • Condividi su LinkedIn
  • Condividi attraverso Mail

Chiedi consiglio al dottore

    • Chirurgia percutanea mininvasiva del piede
    • Endortesi per la cura del piede piatto
    • Triplice artrodesi del piede: cos’è?

    Prenota una visita

    Paolo Trentani - miodottore.it

    Ultimi articoli

    • Sport, sforzi, traumi e dolore alla spalla
    • Artrosi del piede e della caviglia: ecco come riconoscerle
    • È sempre necessario operare un piede piatto?
    • Come riconoscere la Sindrome del Tunnel Carpale
    • Protesi al ginocchio: a che età è consigliabile?

    Seguici su Facebook

    © Copyright - PatologieOrtopediche.net | P.Iva 02808751206 | Privacy Policy | Disclaimer | Powered by webbiZZando
    • Facebook
    Scorrere verso l’alto