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Coxatrosi: cos’è e come sicura

Una delle principali cause di dolore all’anca è la coxartrosi o artrosi degenerativa dell’anca.
E’ infatti la più comune patologia dell’anca nell’adulto.

Si tratta di una malattia cronico-degenerativa che, come l’artrosi del ginocchio, colpisce le articolazioni provocando una degenerazione della cartilagine.

La coxartosi conduce ad una disabilità crescente nell’arco di alcuni anni.

Questa patologia si verifica quando lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità acetabolare si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. A sua volta l’osso reagisce all’attrito addensandosi e producendo delle escrescenze periferiche appuntite: gli osteofiti.

Quando la malattia è in stadio avanzato, la capsula articolare si ispessisce e i muscoli si retraggono, fino a determinare le deformità tipiche della coxartrosi di vecchia data: anche semiflesse, rigide e ruotate all’esterno.

Lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità acetabolare si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. L’osso reagisce all’attrito addensandosi e producendo delle escrescenze periferiche appuntite: gli osteofiti.
La coxartosi conduce ad una disabilità crescente nell’arco di alcuni anni.
Quando la malattia è in stadio avanzato, la capsula articolare si ispessisce e i muscoli si retraggono, fino a determinare le deformità tipiche della coxartrosi di vecchia data: anche semiflesse, rigide e ruotate all’esterno.

Quali sono i principali sintomi della coxartrosi?

Generalmente chi soffre di questa patologia accusa uno o più di questi sintomi:

Dolore all’inguine e al gluteo che si irradia fino al ginocchio

I pazienti che soffrono di artrosi degenerativa dell’anca accusano un dolore tipico (coxalgia) nella zona dell’inguine e a volte anche al gluteo, che spesso si irradia lungo la faccia anteriore della coscia fino al ginocchio.

Dolore camminando e claudicazione

Il dolore si presenta quando il paziente cammina o muove l’articolazione, mentre è alleviato a riposo.
Spesso il paziente zoppica (claudicazione di fuga) perché tende a caricare poco sull’arto dolente, accorciando la fase di appoggio sul piede corrispondente.

Limitazione nel ruotare la punta dei piedi verso l’interno

Il dolore indotto dal movimento provoca per riflesso una contrattura dei muscoli circostanti, soprattutto di quelli extrarotatori (glutei) che degli adduttori e questo limita la “rotazione interna”.
Quindi il paziente non riesce più a ruotare la punta dei piedi verso l’interno.
In seguito la limitazione nei movimenti si accentua sempre di più, fino al punto in cui gesti anche molto semplici, come calzare una scarpa, diventano impossibili.

Accorciamento dell’arto nei casi più gravi

Negli stadi più avanzati della malattia, la consunzione della cartilagine e dei capi articolari può generare accorciamenti significativi dell’arto interessato, fino ad oltre 1 centimetro.

Persona anziana affetta da coxartrosi che si appoggia ad un bastone

La coxartrosi o artrosi degenerativa dell’anca è la principale patologia dell’anca nell’adulto e colpisce principalmente gli over 60. Uno dei sintomi principali è la claudicazione.

Quali sono le cause che la determinano?

Quando la malattia non ha una causa determinante, si parla di coxartrosi primitiva.
Questo tipo di patologia sarà sempre meno frequente, grazie al progredire della conoscenza medica in materia: infatti rispetto a 10 anni fa, oggi solo poche coxartrosi possono ancora essere definite primitive.

Si parla invece di coxartrosi secondaria quando la patologia insorge in seguito a:

  • esiti di fratture
  • necrosi avascolare della testa
  • displasia dell’anca
  • impingement femoro-acetabolare
  • esiti della malattia di Perthes
  • malattia di Paget

In rari casi, la forma secondaria dell’artrosi all’anca può derivare da disordini sistemici:

  • morbo di Cushing
  • assunzione protratta di corticosteroidi
  • malattie dismetaboliche

Chi è maggiormente colpito dall’artrosi degenerativa dell’anca?

I pazienti maggiomente colpiti da questa patologia sono:

Gli uomini over 60

La coxartrosi è una patologia tipica dell’età avanzata, quindi colpisce principalmente chi ha superato i 60 anni di età, soprattutto nelle sue forme primitive (quindi a causa ignota). Nello specifico si manifesta in prevalenza negli individui di sesso maschile.

Le donne fra i 40-50 anni

Se invece si considerano le forme secondarie della coxartrosi (che derivano quindi da una patologia preesistente), l’età media di insorgenza della malattia si abbassa a 40-50 anni.
Almeno per quanto riguarda l’Italia, ne sono affette soprattutto le donne, a causa della forte incidenza della displasia dell’anca, patologia più frequente negli individui di genere femminile.

Chirurgo ortopedico compila la cartella di un paziente affetto da coxartrosi

Quali esami sono necessari per diagnosticare la coxartrosi e quali trattamenti sono più indicati?

Quali esami sono necessari per diagnosticarla?

Per diagnosticare l’artrosi degenerativa dell’anca e soprattutto per classificarla (stabilire se è una forma primitiva o secondaria) è necessaria una radiografia nelle due posizioni standard: antero posteriore di bacino e assiale di anca.

Questo esame serve ad evidenziare i quattro segni radiologici fondamentali dell’artrosi:

  1. riduzione della rima articolare
  2. addensamento dell’osso subcondrale
  3. geodi (cavitazioni dell’osso)
  4. osteofiti

Per diagnosticare l’artrosi degenerativa dell’anca e per classificarla (stabilire se è una forma primitiva o secondaria) è necessaria una radiografia nelle due posizioni standard.

Come si cura l’artrosi all’anca?

Il tipo di intervento dipende dal singolo paziente e dallo stadio più o meno avanzato della malattia.

  • Terapia chirurgica con protesi d’anca: la principale fonte di preoccupazione dei pazienti che soffrono di coxartrosi

    Ancora oggi la soluzione chirurgica più efficace per trattare questa patologia è l’impianto di una protesi.
    E’ comprensibile quindi che molti pazienti che soffrono di coxartrosi, oltre al dolore persistente, vivano la patologia con molta preoccupazione.

    Gli impianti utilizzati hanno una durata limitata nel tempo (anche se negli ultimi anni la durata media è di 25 anni) e nel caso di pazienti giovani, questo costituisce un problema rilevante.

    Perciò, questa soluzione è consigliabile solo quando l’artrosi degenerativa dell’anca è in stadio avanzato ed il paziente è costretto ad assumere spesso degli analgesici per trovare sollievo.

  • Terapia farmacologica ed altre cure

    L’uso di FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) costituisce una terapia palliativa, a carattere ciclico e non continuativo. Viene prescritta nei pazienti che non sono candidati alla protesizzazione perché inoperabili o  ancora poco sintomatici. I principali farmaci utilizzati sono antinfiammatori e antidolorifici.

    Esistono anche integratori a base di glucosamine e composti analoghi che potrebbero avere un effetto benefico, perché sembrano rallentare la degenerazione del tessuto cartilagineo, ma non vi sono ancora studi adeguati a conferma di questa ipotesi.

    A differenza di altre articolazioni, come il ginocchio, l’anca si trova in una zona profonda e difficile da raggiungere per via topica (transcutanea o infiltrativa), quindi la somministrazione sistemica dei farmaci è la soluzione più semplice ed efficace.

    Le terapie infiltrative con acido ialuronico o infiltrazioni con cellule mesenchimali invece, sono indicate solo in casi molto selezionati e di competenza strettamente specialistica.

    Le comuni terapie fisiche, come laser, ultrasuoni, elettroforesia, sono generalmente poco efficaci, a causa della profondità dell’articolazione coxo-femorale. Invece, la radarterapia e l’elettroterapia hanno maggiori possibilità di successo (anche se temporaneo), soprattutto nei pazienti magri.

    Nei soggetti obesi è molto importante il calo ponderale, che apporta grandi benefici, perché rallenta l‘evoluzione del danno alle articolazioni.

Coxatrosi: quali sport e attività praticare e quali evitare?

L’esercizio fisico è molto importante per mantenere mobile l’articolazione, scegliendo però attività che non carichino l’articolazione, quindi:

Sì a nuoto e bicicletta

Un moderato esercizio fisico in assenza di carico permette di conservare più a lungo la mobilità e il trofismo muscolare, ritardando la comparsa di rigidità.

No a jogging e sport di contatto

Al contrario, le attività fisiche di carico sono da evitare perché potrebbero accelerare il processo degenerativo della cartilagine.

Il nuoto è uno degli sport più indicati per pazienti affetti da coxartrosi

Donna che nuota - Il nuoto è uno degli sport per pazienti affetti da coxartrosi

Il nuoto è uno degli sport più indicati per pazienti affetti da coxartrosi

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