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Sei in: Home1 / Patologie della mano e del gomito2 / Cos’è il morbo di Dupuytren e come si cura

Morbo di Dupuytren della mano

Il morbo di Dupuytren è una malattia della mano che determina un progressivo ispessimento e retrazione dell’aponeurosi,  la sottile membrana che protegge il palmo della mano e che si trova sotto la cute.
Questo meccanismo fa sì che una o più dita della mano rimangano flesse (piegate) in modo permanente.
Il paziente non avverte dolore, ma subisce una perdita di funzionalità della mano.

La sindrome di Dupuytren colpisce più frequentemente i soggetti di sesso maschile verso i 50 anni ed è spesso bilaterale, interessa quindi entrambe le mani.

Il suo nome deriva dal Barone Guillaume Dupuytren (chirurgo francese 1777-1835) che nel 1826 descrisse il quadro clinico. Aveva osservato che le dita del suo cocchiere tendevano a retrarsi in assenza di dolore; ipotizzò dunque che i microtraumatismi dovuti all’attività lavorativa potessero essere responsabili del quadro clinico.

Il Morbo di Dupuytren fa sì che una o più dita della mano rimangano piegate in modo permanente.
Il paziente non avverte dolore, ma subisce una perdita di funzionalità della mano.

Quali sono i principali sintomi?

Questa patologia è subdola, perché non provoca dolore, a differenza di altre malattie che interessano mani, polsi e dita, come il dito a scatto, la sindrome del tunnel carpale e la malattia di De Quervain.
Evolve nel giro di alcuni anni.

Inizialmente si manifesta con un’ipertrofia che determina la formazione di noduli fibrosi nell’aponeurosi palmare, la membrana che, come abbiamo visto, protegge il palmo della mano. Successivamente l’aponeurosi si ritrae formando dei cordoni visibili sul palmo.
Questi cordoni, ritraendosi, determinano una progressiva flessione delle dita che risulta poi permanente: quindi le dita si piegano verso il palmo e il paziente non riesce a raddrizzarle.

I quattro stadi del Morbo di Dupuytren

  • 1° Stadio. Presenza del nodulo senza alcuna flessione delle dita.
    Sul palmo della mano compaiono uno o più noduli di piccole dimensioni, non dolorosi.
  • 2° Stadio. Flessione delle dita < 45°
    Col tempo i noduli formano un cordone duro nel palmo, che tende a ritrarsi. La mano perde la sua funzionalità normale e le dita iniziano a piegarsi verso l’interno.
  • 3° Stadio. Flessione delle dita < 90°
    La malattia continua a evolvere e le dita iniziano a piegarsi in modo molto evidente.
  • 4° Stadio. Flessione delle dita > 90°
    All’ultimo stadio della malattia, la mano perde molta della sua funzionalità.

Quali sono le cause e chi ne è colpito maggiormente?

Le cause dell’insorgenza di questa patologia sono ignote è però ereditaria ed associata ad alcuni fattori di rischio come il diabete e l’abuso di alcol. Colpisce principalmente gli uomini verso i 50 anni di età.

Quali esami sono necessari per diagnosticarla?

Date le caratteristiche così evidenti della malattia, il morbo di Dupuytren può essere diagnosticato con un semplice esame obiettivo, durante il quale l’ortopedico valuterà la gravità e lo stadio della patologia.

Come si cura?

La malattia può essere trattata chirurgicamente con un’operazione di tenolisi. L’intervento però non deve essere eseguito troppo precocemente (stadio 1) e nemmeno troppo tardivamente (stadio 4) quando le eccessive aderenze e le forti retrazioni cicatriziali non renderebbero possibile una completa ripresa funzionale.

Com’è il decorso post-operatorio e quali sono i tempi di recupero?

A seconda dell’invasività dell’intervento il decorso post-operatorio è più o meno lungo (circa 2 mesi) e richiede non solo la cicatrizzazione della ferita chirurgica, ma anche il recupero della funzionalità della mano operata.
E’ inoltre fondamentale che il paziente segua un percorso di fisioterapia per recuperare pienamente la capacità di usare la mano.

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