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Sei in: Home1 / Patologie della mano e del gomito2 / Tenosinovite De Quervain del polso (tendinite di De Quervain)

Tendinite del polso: la tenosinovite o morbo di De Quervain

La tenosinovite o tendinite di De Quervain è una patologia infiammatoria cronica che, come il dito a scatto, fa parte del gruppo delle tendinopatie stenosanti, patologie che colpiscono i tendini dotati di guaina sinoviale. Coinvolge i due tendini che si trovano alla base del pollice e la guaina sinoviale che li avvolge e che permette loro di scorrere: i tendini dell’estensore breve e dell’abduttore lungo del pollice.

In seguito all’infiammazione, la guaina si ispessisce determinando una compressione dei tendini e del nervo radiale, aumentando il dolore. Nei casi più gravi della malattia il pollice può perdere sensibilità.

Normalmente si presenta solo in una mano, ma vi sono casi in cui interessa entrambe (bilaterale).

Quali sono i principali sintomi?

I sintomi più comuni di questa patologia sono:
– dolore al polso, nell’area più vicina al pollice (stiloide radiale), che può irradiarsi fino all’avambraccio; il dolore aumenta quando il paziente afferra degli oggetti, o compie semplici gesti, come scrivere con una penna o girare una chiave
– formicolio e insensibilità del pollice e gonfiore del polso nel punto di maggiore dolore

Quali sono le cause e chi ne è colpito maggiormente?

Il morbo di De Quervain colpisce prevalentemente le donne di mezza età e le donne che hanno appena partorito, quindi subito dopo la gravidanza e nella fase di allattamento, infatti nel passato era conosciuta come “malattia delle balie e delle cucitrici”.

Le cause principali di questa patologia sono legate ad un uso eccessivo e prolungato del polso.
Fra queste un uso scorretto del mouse. Quindi è ormai una malattia tipica delle professioni che costringono la persona ad un uso frequente del computer.

Raramente la tendinite di De Quervain può avere origini traumatiche, per esempio, in seguito ad una caduta.

Quali esami sono necessari per diagnosticarla?

Per diagnosticare questa patologia si esegue il test di Finklestein: l’ortopedico chiude il pollice del paziente all’interno del pugno e muove di scatto il polso verso il mignolo, causando un forte dolore in corrispondenza della guaina sinoviale. Segue un’ecografia per accertare la diagnosi.

Come si cura?

Nei primi stadi della malattia si cercherà di non intervenire chirurgicamente, ma se il dolore non dovesse attenuarsi, è necessario ricorrere all’intervento:

Terapia non chirurgica per gli stadi iniziali

  • riposo e applicazione di un tutore per immobilizzare il pollice
  • applicazione di ghiaccio
  • assunzione di farmaci anti infiammatori
  • un ciclo di ionoforesi: si tratta di una “iniezione senza ago” o transcutanea, che consiste nell’introdurre un farmaco nella zona interessata dalla patologia attraverso l’epidermide con una corrente continua, detta galvanica, prodotta da un generatore.

Intervento chirurgico

Nei casi resistenti al trattamento iniziale, è consigliabile ricorrere alla chirurgia. L’operazione, di tenolisi, consiste nel praticare un’incisione (sezione) di circa due centimetri nella guaina sinoviale per attenuare la compressione sui tendini estensori. L’intervento è eseguito in anestesia locale e in day-hospital.

Com’è il decorso post-operatorio e quali sono i tempi di recupero?

Dopo l’intervento chirurgico viene applicato un reggibraccio alla mano operata. Il paziente dovrà portarlo per circa un giorno e dovrà assumere farmaci anti-infiammatori per due-tre giorni.

Successivamente dovrà eseguire graduali esercizi fisiochinesiterapici di flesso-estensione delle dita per recuperare la piena funzionalità. Dopo 4-5 giorni potrà riprendere un’attività lavorativa leggera e dopo 10-12 giorni dall’operazione verranno rimossi i punti di sutura .Dopo circa un mese l’ortopedico visiterà il paziente per un controllo finale.

Il morbo di De Quervain colpisce prevalentemente le donne di mezza età e le donne che hanno appena partorito, quindi subito dopo la gravidanza e nella fase di allattamento, infatti nel passato era conosciuta come “malattia delle balie e delle cucitrici”.

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    Paolo Trentani - miodottore.it

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