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Piede piatto nell’adulto

Il piede piatto è una malformazione caratterizzata dall’appiattimento della volta plantare. Nell’adulto può essere congenita (il paziente ha sviluppato il piede piatto quando era bambino e non è stato curato) oppure può essere acquisita in seguito ad un trauma, una disfunzione o una patologia.

Come si manifesta e quali sono le cause?

Si presenta così: l’astragalo, che è l’osso che unisce tutto il piede allo scheletro della gamba e che normalmente si trova sopra al calcagno, scivola verso il basso, in avanti e internamente, trascinando con sé tutte le ossa ad esso connesse anteriormente, costringendo il calcagno a ruotare. E’ una rotazione interna del retropiede chiamata pronazione. Quindi il tallone è deviato verso l’interno.

La pronazione del retropiede ha ripercussioni anche sull’avampiede. La caduta dell’astragalo schiaccia la testa del primo metatarso contro il pavimento, facendolo sollevare per reazione con il suolo, e provocando una deformazione in extrarotazione di tutto l’avampiede: la supinazione.

La rotazione interna (pronazione) del retropiede e la successiva rotazione esterna (supinazione) dell’avampiede provocano un movimento elicoidale con la scomparsa della volta e la caduta dell’arco longitudinale interno.

Il piede piatto è una malformazione caratterizzata dall’appiattimento della volta plantare.

Forme congenite

L’adulto con piede piatto congenito particolarmente deformato, col tempo può andare in contro ad una degenerazione del tendine del muscolo tibiale, che sostiene la volta del piede, fino alla sua rottura nelle forme più gravi. Inoltre il paziente può sviluppare un’artrosi delle ossa mediali del piede, con conseguenti dolori e riduzioni funzionali.

Forme acquisite in seguito a disfunzioni, traumi e patologie

Vi sono casi in cui un paziente adulto nato con piedi normali, può sviluppare un piede piatto in seguito ad un evento scatenante, generalmente si tratta di:

  • traumi
  • patologie reumatiche e neurologiche
  • disfunzione del tendine tibiale posteriore: questa disfunzione è caratterizzata da una protuberanza nel profilo interno del piede

Il piede piatto acquisito evolve seguendo tre stadi:

Stadio 1: infiammazione del tendine tibiale posteriore

Il paziente presenta un edema e avverte dolore nella parte interna del piede

Stadio 2: iniziale appiattimento della volta plantare

Il paziente presenta già una volta plantare piatta ma la deformazione è ancora limitata

Stadio 3: deformità molto accentuata

La deformazione del piede è molto evidente. L’arto è rigido e il paziente presenta una perdita dei rapporti articolari e di funzionalità dell’arto. Avverte dolore e fatica a camminare.

Quali sono i sintomi e quali pazienti sono più colpiti?

Nel caso del piede piatto nell’adulto il principale sintomo è il dolore.

Se si tratta di una forma grave congenita, il dolore è causato dalla degenerazione ed eventuale rottura del tendine tibiale.

Nel caso delle forme acquisite, in seguito alla sindrome da disfunzione del tendine tibiale posteriore, il dolore deriva dalla lesione progressiva dei legamenti e delle capsule articolari del piede.

Questa sindrome compare soprattutto fra le donne di 50-60 anni.

In generale, è importante ricordare che il piede piatto, sia nell’adulto che nel bambino, non va mai considerato in modo a sé stante, ma inserito in un quadro più ampio che interessa la postura globale del paziente. E’ a causa del piede piatto che molti pazienti presentano disturbi associati come le alterazioni della colonna , il ginocchio valgo o il passo intra o extrarotato.

Quali esami sono necessari per diagnosticarlo?

La deformazione del piede è ben visibile già a occhio nudo. L’ortopedico prescriverà una radiografia per studiare il grado di deformità e di degenerazione artrosica in cui versa il piede del paziente.

Come si cura?

Inizialmente la terapia è di tipo conservativo. Il paziente deve portare dei plantari con sostegno, in modo che la volta del piede assuma una forma normale. Grazie a questo accorgimento i tendini e l’articolazione non subiscono le tensioni che hanno portato alla degenerazione, arrestandola. Non solo, a trarre beneficio dai plantari è anche l’intera postura del paziente.

Nel caso di piede piatto artrosico l’ortopedico prescriverà un ciclo di fisioterapia ed l’assunzione di condroprotettori, che servono ad arrestare la degenerazione della cartilagine del piede.

Intervento chirurgico per la cura del piede piatto nell’adulto

Come nella cura del piede piatto nel bambino, anche per l’adulto si può ricorrere ad una tecnica chirurgica mininvasiva: l’endortesi. Il chirurgo pratica un piccolo foro e introduce una vite all’interno del seno del tarso, gli stimoli meccanici esercitati dalla vite fanno sì che la vota del piede assuma una forma normale.

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