Movimenti da evitare dopo protesi anca

Quali movimenti e posizioni evitare se si ha una protesi d’anca

Dopo l’impianto di una protesi d’anca i tessuti non sono ancora stabili. Quindi è alto il rischio di lussazione dell’articolazione, cioè lo spostamento della testa del femore dalla sua sede, l’acetabolo del bacino.

Per non incorrere in questo problema, per almeno 2 mesi dopo l’intervento, è molto importante evitare alcuni movimenti.

I movimenti che il paziente operato non deve assolutamente fare sono tre

Il paziente a cui è stata impiantata una protesi d’anca non deve:

  1. chinarsi per raccogliere qualcosa da terra tenendo le ginocchia tese
  2. accavallare la gamba operata sull’altra
  3. chinarsi in avanti quando è seduto

I movimenti di flessione ad angolo retto (piegare l’anca di 90°) e la rotazione della gamba verso l’interno, infatti, possono provocare una lussazione dell’articolazione operata.

I movimenti che il paziente operato non deve assolutamente fare sono tre: 1. chinarsi tenendo le ginocchia tese; 2. accavallare la gamba operata sull’altra; 3. chinarsi in avanti quando è seduto

I tre movimenti da evitare assolutamente quando si ha una protesi d'anca

Come sedersi dopo l’impianto di una protesi d’anca?

Da seduto, il paziente non deve piegare la gamba operata oltre i 90° rispetto all’asse verticale del corpo e deve tenere le ginocchia più basse delle anche.

Inoltre, quando si siede, non deve tenere le spalle più avanti rispetto alle anche e deve evitare di stare seduto sul bordo della sedia, sfruttando invece tutta la superficie del sedile.

E’ utile allungare in avanti la gamba operata, in modo da non flettere (piegare) l’articolazione eccessivamente.

“Consiglio ai miei pazienti di scegliere sedie stabili, alte, poco profonde, con un sedile non troppo cedevole e possibilmente dotate di braccioli, che li aiutino ad alzarsi. Al contrario, poltrone e divani profondi e bassi sono da evitare. Quando non è disponibile una sedia con queste caratteristiche, si può usare un cuscino triangolare che va tenuto con la parte posteriore più alta dietro, in modo da tenere la gamba operata distesa.”

E’ utile guardare verso l’alto, mentre si è seduti, perché la schiena si raddrizza e si riduce la rotazione a carico dell’anca.

Quando ci si alza, è bene scivolare attentamente verso il bordo della sedia, sollevandosi tenendo lo sguardo alto.

Inoltre, è consigliabile cambiare spesso posizione e non stare seduti troppo a lungo.

Come raccogliere oggetti dal pavimento?

Per raccogliere oggetti da terra il paziente può usare pinze col manico lungo o piegarsi in avanti, col ginocchio sano flesso e tenendo dietro la gamba operata, senza accovacciarsi. 

Come lavarsi, usare il wc e vestirsi dopo la protesi?

In bagno è consigliabile usare un alza water ed evitare il bidè. Quindi, per lavarsi le parti intime, il paziente può usare una bottiglia d’acqua o un doccino, quando è ancora seduto sul wc.

Per fare le doccia è bene usare uno sgabello con schienale e non piegarsi troppo in avanti.

Per lavarsi e vestirsi dalla vita in giù, il paziente può usare alcuni oggetti che lo aiutino a non flettere la schiena e l’anca, come un calzascarpe col manico lungo e le spugne col manico.

Come dormire dopo l’intervento di protesizzazione?

Dopo l’intervento il paziente può dormire sul fianco della gamba sana, ma non su quello dell’anca operata.

Per le prime 8/10 settimane dall’operazione deve tenere un cuscino in mezzo alle gambe e quando dorme sul fianco, non deve assolutamente ruotare la gamba operata verso l’interno. Non deve mai incrociare le gambe, neanche mentre dorme.

Sarà il chirurgo ortopedico a stabilire quando il paziente potrà dormire nuovamente sul lato della protesi.

Come coricarsi e alzarsi dal letto?

Quando si mette a letto, il paziente non deve piegare il busto in avanti per rimboccarsi le coperte. E’ meglio che un familiare lo aiuti oppure che acquisti uno strumento per raccogliere gli oggetti lontani (come una pinza col manico lungo).

Può scendere dal letto sia dal lato della gamba sana, che da quello della gamba con protesi, ma senza girarsi sul fianco. Per scendere, appoggiandosi con le braccia al materasso, deve tenere le gambe aperte, farle scivolare verso l’esterno e sedersi con le gambe giù dal letto, senza incrociarle.

Come fare le scale?

Nei primi due mesi dall’intervento, per salire e scendere le scale, il paziente deve usare le stampelle.

Per salire i gradini deve portare in avanti per prima la gamba sana, poi la gamba operata e infine le stampelle.

Per scendere i gradini, invece, deve prima appoggiare le stampelle sul gradino inferiore, poi appoggiare la gamba operata e infine quella sana.

Dopo l’impianto della protesi all’anca, quando è possibile tornare alla guida e come salire e scendere dall’auto?

Il paziente non può guidare per le prime sei settimane dall’intervento.

Quando è in auto come passeggero non deve sedere con l’anca piegata a 90° ed è bene che tenga lo schienale del sedile reclinato all’indietro per mantenere una posizione semisdraiata, con due cuscini sotto la testa e le spalle.

Una volta che il chirurgo ha stabilito che può tornare alla guida, è bene che usi dei cuscini per tenere il busto eretto e non piegare l’anca di 90°.

In entrambi i casi, quando scende dall’auto, non deve girare il ginocchio verso l’interno, ma spostare insieme le gambe, facendo forza con le braccia.

Alcuni consigli generali per non sovraccaricare la protesi d’anca ed evitare complicanze post-intervento

Infine, oltre alle raccomandazioni già viste, è importante che il paziente eviti comportamenti che possono compromettere la buona riuscita dell’intervento.

L’impianto di una protesi d’anca, infatti, è un’operazione molto frequente e con alti tassi di soddisfazione tra i pazienti, ma non è esente da rischi e dopo l’intervento possono verificarsi delle complicanze.

Quindi è importante che, dopo l’impianto della protesi, il paziente:

  1. Non aumenti di peso o dimagrisca se è in sovrappeso

    Il peso eccessivo, infatti, sovraccarica la protesi, allungando i tempi di recupero post-operatorio

  2. Segua la terapia per la prevenzione della trombosi venosa

    In seguito all’intervento il paziente resta fermo per lungo tempo e l’immobilità può portare alla trombosi venosa, che a sua volta può causare una pericolosa embolia polmonare.

  3. Assuma gli antibiotici, quando prescritto dal medico

    Se il paziente contrae un’infezione di qualsiasi tipo, anche un semplice raffreddore, i germi possono propagarsi attraverso la circolazione sanguigna fino alla protesi, e infettarla. Quindi è importante che il paziente segua la terapia antibiotica prescritta dal medico.

  4. Si presenti con regolarità alle visite di controllo

    E’ molto importante che il paziente rispetti gli appuntamenti periodici con il chirurgo dopo l’intervento, per evitare che un sintomo trascurato possa in realtà nascondere una complicanza più grave.

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