Sport, sforzi, traumi e dolore alla spalla
La spalla è un’articolazione molto sollecitata. Quindi il dolore localizzato in questa zona è un disturbo molto frequente, soprattutto fra gli sportivi che praticano attività come pallavolo, tennis, baseball, basket, così come fra le persone che per lavoro sforzano la spalla quotidianamente. Alcune patologie, quindi, nascono proprio a causa dei movimenti ripetuti nel tempo, mentre altre insorgono in seguito ad un trauma.
In questo articolo vediamo insieme quali sono le malattie più comuni che provocano dolore alla spalla quando la causa è la pratica sportiva, il lavoro usurante, una caduta o un movimento brusco.
Il dolore alla spalla nello sportivo: spesso si tratta di una tendinopatia della cuffia dei rotatori
Non è necessario essere degli sportivi professionisti per soffrire di dolore alla spalla, perché anche chi pratica a livello amatoriale può sviluppare patologie che interessano questa articolazione.
Infatti, alzare un braccio in alto in modo ripetuto, come quando si esegue il servizio nel tennis, il lancio nel baseball o la battuta nella pallavolo, può provocare una patologia chiamata tendinopatia della cuffia dei rotatori, un’infiammazione che colpisce la rete di 4 muscoli che proteggono la testa dell’omero.
Va detto che questa patologia può insorgere anche in seguito ad un trauma (“strattone”, caduta, gesto brusco) in questo caso i sintomi sono improvvisi, il dolore è molto forte e può accadere che la spalla e il braccio si blocchino.
Al contrario, se la causa è la ripetizione del movimento nel tempo, i sintomi evolvono gradualmente. Il paziente avverte prima un senso di debolezza all’arto e sente dolore quando alza il braccio, il dolore aumenta disturbando anche il sonno notturno, la spalla scricchiola… i sintomi peggiorano finché gli anti-infiammatori non riescono più a lenire il dolore e si verifica una lesione della cuffia dei rotatori.
Come si cura la tendinopatia della cuffia dei rotatori?
La terapia è nella maggior parte dei casi di tipo conservativo, che di solito è sufficiente a ridurre il dolore e a far recuperare al paziente la mobilità della spalla. Il medico, quindi, prescriverà riposo, l’uso del reggibraccio ed un percorso di fisioterapia e potenziamento. In alcuni casi la terapia può anche prevedere infiltrazioni di cortisone. I pazienti che non possono assumere FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei), invece, possono ricorrere alle infiltrazioni di acido ialuronico.
L’intervento chirurgico è consigliabile solo in alcuni casi selezionati, anche perché la riabilitazione post-operatoria è lunga e impegnativa. L’operazione è indicata quando:
- la lesione è grande (maggiore di 3 cm)
- il dolore si è cronicizzato da almeno 6 mesi
- c’è una perdita funzionale che impedisce al paziente di usare il braccio in modo normale
L’intervento consiste nel collegare il tendine lesionato alla testa dell’omero usando delle viti.
Lavori gravosi e sforzi: anche i lavori pesanti possono causare patologie della spalla
Come gli sportivi, anche gli imbianchini, gli operai, i falegnami e tutte le persone che quotidianamente sollevano il braccio per lavorare possono sviluppare nel tempo una tendinopatia della cuffia dei rotatori. Gli “sforzi” causati da un’attività manuale, infatti, se protratti nel tempo, possono provocare anche una lesione della cuffia. I segnali d’allarme, quindi, sono gli stessi che abbiamo elencato per gli sportivi, così come i trattamenti terapeutici per curare questa patologia.
Traumi: strappi bruschi e cadute possono causare una tendinopatia o una sindrome da impingement
Abbiamo già visto che la tendinopatia della cuffia dei rotatori può insorgere anche in seguito ad un trauma. In altri casi, invece, se sono presenti alcune condizioni anatomiche particolari, la caduta o lo “strattone” possono causare una patologia chiamata sindrome del conflitto subacromiale della spalla (o sindrome da impingement subacromiale).
Di solito, infatti, questa malattia colpisce i pazienti giovani che hanno un acromion (l’osso che forma la punta della spalla) di tipo 2 (curvo) o di tipo 3 (a uncino). Questi due tipi di conformazione fanno sì che, quando il paziente alza il braccio sopra la testa, il tendine del muscolo sovraspinoso venga schiacciato. Col tempo, se non si interviene, può verificarsi una lesione completa della parte superiore della cuffia dei rotatori e anche di altri tendini.
Come si cura la sindrome da impingement subacromiale?
Nei primi stadi della malattia il paziente deve assumere anti-dolorifici e anti-infiammatori, seguire un ciclo di fisioterapia ed eventualmente sottoporsi a infiltrazioni. Queste ultime possono essere infiltrazioni di acido ialuronico, oppure di cellule mesenchimali, cioè di cellule prelevate dal paziente stesso che hanno ottime proprietà rigenerative.
Per approfondire leggi: Cellule mononucleate da sangue periferico (TNCs) per curare la cartilagine della spalla
Nella maggior parte dei casi questa terapia migliora notevolmente i sintomi.
Laddove, invece, non dia i risultati sperati, si può ricorrere ad un intervento chirurgico eseguito in artroscopia: la decompressione subacromiale. Il chirurgo pratica piccolissime incisioni nella spalla e allarga lo spazio fra acromion e tendini, così riduce la pressione a carico di questi ultimi per facilitare il movimento dell’articolazione.
Sport, sforzi, traumi e dolore alla spalla: quando andare dall’ortopedico?
Anche per le malattie della spalla la diagnosi precoce è importante. Innanzitutto perché il paziente ha diritto a vivere una vita in salute e a non soffrire, in secondo luogo perché prima si identifica la causa del dolore alla spalla, prima è possibile iniziare una terapia specifica che prevenga lesioni e ulteriori danni a carico dell’articolazione.
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